LA NOIA...
- Cinzia Cadeddu
- 11 dic 2014
- 3 Min. de lectura
Una corsa continua tra mattine a lavoro, sere a lezione e notti di studio.
Finalmente un fine settimana lungo -penso, El Día de la Costitución Española, l’ Immacolata Concezione, mettiamoci in mezzo un giorno di ponte ed ecco un perfetto fine settimana per rilassarmi e allontanarmi da Madrid.
Questo era il piano perfetto!!!
Mi immaginavo di passeggiare per le vie centrali di Lisbona, la cittá della luce e dei colori, di visitare il Monastero dos Jerónimos e la Torre di Belém, provando i pastéis de nata tra i mercatini natalizi e di fare un giro sul tram 28, partendo dalla Citate Baixa. Era tutto organizzato, l’autobus appena dopo la fine della lezione per viaggiare durante tutta la notte senza perdere una sola ora durante il giorno, l’ostello accuratamente scelto in centro e le guide turistiche prese in prestito in biblioteca per la filosofia del risparmio.
Male, mai organizzarsi tutto alla perfezione, e soprattutto mai raccontarlo prima ancora della partenza. Non so se si tratti di qualche “simpatica cugurra” mandata da chissá chi, o semplicemente dalla mia ovvia distrazione nel non vedere gli ultimi due gradini delle scale. Tre gradini in uno e una semplice caduta mi stanno costringendo a 15 giorni, come minimo, di riposo assoluto. Distorsione di grado tre, é stata la diagnosi. Sei ore in ospedale prima di poter fare una radiografia dimostrano che l’Italia e la Spagna si assomigliano anche quanto a sanitá.
Inutile dire che il mio viaggio é saltato.
Nonostante la fasciatura rigida e la prescrizione medica di non muovermi da casa, due esami mi hanno costretta ad andare in facoltá, con le mie belle stampelle e in compagnia di un “simpatico” taxista. Un visino da 17enne e un accento palesemente straniero, gli hanno fatto pensare fossi la persona giusta da prendere in giro. Peccato non conoscesse il mio caratterino, timido solo per chi non mi conosce. Era il secondo giorno che utilizzavo il taxi, sono tre mesi in realtá che faccio questo tragito, in macchina, in metro, in bici, lo conosco benissimo ormai. Potevo farmi prendere in giro da un furbetto cinquantenne che mi porta a fare un giro turistico per la M30 di Madrid invece che portarmi a destinazione? Certo che no. Gli ho detto chiaramente cosa stesse facendo, che non ero scema, a differenza di come lui erroneamente aveva pensato, e di portarmi a destinazione in 2 minuti che mi stavano aspettando per un esame. Ed eccolo che arrivati a destinazione si scusa e mi chiede 10 euro in meno rispetto all’importo indicato. Incredibile!!!!
A quattro giorni dalla caduta, e a meno di 48 ore dalla clausura mi sento giá nervosa di stare rinchiusa tra queste 4 pareti. Fare 100 metri con le stampelle mi sembra piú faticoso di 2 ore in bicicletta. Fare qualsiasi cosa, dalla piú semplice, sembra impossibile. Provate a mettere una zuppa nel microonde e, una volta calda, metterla sul tavolo, senza poter appoggiare un piede a terra, che significa saltellando ovviamente. Per poco mi ustionavo. La sedia con le ruote é diventata il mio mezzo di trasporto alternativo. Ho imparato a stendere la roba, cucinare e lavare i piatti stando comodamente seduta. Purtroppo non ho ancora trovato una soluzione economica e comoda per uscire di casa in tutta autonomia -.-”
Dovrei approfittarne per rilassarmi, riposarmi, fare tutto quello che negli ultimi tempi non ho potuto fare, eppure mi sento intrappolata da una situazione nuova, che mai avrei voluto conoscere, la noia!
Madrid, 06/12/2014
Cinzia
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