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Un biglietto di sola andata

  • cysmile13
  • 11 jul 2017
  • 4 Min. de lectura

Sono trascorsi ormai quattro anni da quando decisi di fare le valige con un biglietto di sola andata e mai ritorno. Sì, sono tornata certo tante volte neanche troppe in realtà... Partita per inseguire i miei sogni per questo desiderio di imparare di conoscere di scoprire ed esplorare di perdermi e ritrovarmi mille volte.

Sono tornata sì, per due abbracci veloci, per una serata in spiaggia, per la mia famiglia e i miei amici, per la mia terra, per la nostra cucina, per esami universitari soprattutto.

Quanti abbracci persi, quante chiamate rimandate, quante chiacchierate face to face che ormai non torneranno più per star dietro ad una vita frenetica con l'agenda sempre in mano per riuscire a fare quanto più possibile in 24 ore.

Ripenso a tutti i compleanni, alle lauree e ai matrimoni a cui ho dovuto rinunciare o ancora ai miei genitori, ai miei nonni, alle persone che ho perso in questi anni all'estero, a quelle che la vita mi ha portato via troppo presto e a quelle che a causa della distanza non sono riuscita a coltivare come avrei voluto e forse dovuto.

Mille domande mi assalgono mille sensi di colpa mi perseguitano...

Chissà se ne vale davvero la pena correre e inseguire una vita perfetta la vita che ho sempre sognato che ormai mi sono convinta che la mia terra non mi potrà mai regalare. Chissà se è vero o se è solo un pensiero che ormai fa parte di me. Chissà se una laurea, o forse due, regalino davvero un lavoro da sogno che a sua volta porta una bella casa, un compagno che ci ami e ci rispetti, una famiglia felice, delle ferie perfette... Chissà se è vero o è solo quello che la TV e i nostri genitori ci hanno voluto far credere ingannandoci inconsciamente.

Questo mi chiedo oggi: cosa sto inseguendo?

Perché sono sempre con l'affanno? Perché sto correndo dietro ad una vita che procede più veloce di me in cui nonostante tutto i sacrifici, lo studio, il lavoro non faccio altro che sentir parlare di crisi, di disoccupazione, di valori persi, di famiglie distrutte, di delinquenza, di attentati terroristici?

Quattro anni fa senza saperlo decisi di mettere al primo piano la mia carriera agli affetti e all'amore. Decisi senza rendermene conto di pensare solo a me perché nessun altro l'avrebbe mai fatto al mio posto. Decisi che tutto quello che avrei avuto da quel giorno sarebbe dipeso esclusivamente dai miei sacrifici, dal mio lavoro e dal mio impegno. Decisi di dimostrare a non so chi che ce l'avrei fatta sempre e comunque senza chiedere aiuto a nessuno che fosse un genitore, un'amica o un fidanzato. Decisi di costruire la mia strada senza chiedere aiuto a nessuno di non accettarlo neanche quando mi veniva offerto. Forse per orgoglio, non lo so.

Decisi anche che avrei voluto concentrare tutta la mia attenzione sulle piccole cose belle della vita... e di trasmettere alla mia famiglia attraverso le mie foto e i miei racconti il bello delle esperienze che stavo vivendo lontano da casa così da renderli partecipi e soprattutto meno preoccupati per me.

Ho scoperto che mi vien più facile scrivere piuttosto che esprimere a parole i miei sentimenti... Scrivere mi fa sentire forte A parole, è tutta un'altra cosa La voce trema e gli occhi fanno in fretta a diventare lucidi. Mi piace farmi vedere forte e determinata, forse lo sono davvero, ma chi mi conosce sa bene quanto sia sensibile.

Non ho mai sofferto la solitudine probabilmente come tanti figli unici e non ho mai pensato in quattro anni di tornare a casa perché mi sentissi sola.

Ancora una volta sensi di colpa per non riuscire a riservare il giusto tempo a tutte le persone che amo, alla mia grande famiglia e ai miei amici che, nonostante le mie assenze, la mia frenesia, i miei sbalzi di umore, mi stanno giorno per giorno accanto. È con loro soprattutto, oltre che con i miei genitori ovviamente, e tutta la mia famiglia più stretta, che vorrei scusarmi!!! Vorrei trovare il tempo per ognuno di voi...

Quest'estate sarebbe dovuta essere la volta buona e invece dopo un mese in terra sarda non sono ancora riuscita ad organizzare un pranzo tutti assieme un weekend in relax tra spiagge e bella musica.

L'estate passerà e ho paura che non riuscirò nel mio intento e questo mi fa male. Mi fa male soprattutto perché in quell'unico giorno libero alla settimana sono così stanca, nervosa, lunatica e stressata che avrei solo bisogno di stare a letto a dormire ventiquattro ore di fila e purtroppo non sono ancora riuscita a farlo e il mio umore ballerino ne risente, e voi pochi veramente vicini a me sì che lo sapete bene!

A voi voglio chiedere scusa oltre che un po' di pazienza ancora nella speranza che, mettendo fine a questi esami e a questa vita da studentessa che ormai mi toglie tutte le forze, serenità e spensieratezza abbiano la meglio.

Chissà poi quando avrò chiuso anche questo capitolo della mia vita dove riuscirò a trovare il mio equilibrio se mai riuscirò a fermarmi in un posto più a lungo di 10 mesi o se questa vita da nomade mi appartiene e in fondo mi va bene così!?

È strano non sentirsi a casa da nessuna parte e ovunque allo stesso tempo... È bello pensare di avere una piccola famiglia in ciascun Paese in cui ho vissuto negli ultimi anni ma allo stesso tempo è brutto non aver mai vissuto nella casa dei miei genitori non sapere dove si trovino i piatti piuttosto che le pentole o ancora non avere una scrivania in camera perché fondamentalmente questa è la mia camera solo due settimane all'anno... per mia scelta.

Cinzia

Cagliari, 11 Luglio 2017


 
 
 

Comentarios


Cinzia Cadeddu

(cysmile13)

 

13/11/1990

Cagliari

 

Viaggiatrice

giorno e notte!!!

 

Attualmente a Ginevra,

dopo un anno in Francia,

uno in Spagna

e uno in Inghilterra.

 

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